Spesso mi sono chiesta, non conoscendo le lingue, se fosse davvero necessario per viaggiare avere una certa padronanza almeno dell'inglese, lingua ormai parlata in tutto il mondo. Bene, mi sono sempre risposta di no, avevo già fatto vacanze di pochi giorni e gite all'estero e mail la lingue mi era sembrata necessaria. Con il mio inglese maccheronico e un po' di gesti ero riuscita sempre a farmi capire, ma questa estate la vita mi ha sbugiardata.

Ho deciso infatti di organizzare, per riprendermi dalle fatiche del lavoro, un viaggio in solitaria a Londra, addirittura 15 giorni per godermi musei, mercatini dell'usato come Portobello e Camden town, ristorantini dove mangiare fish and chips e naturalmente il Big ben. Risultato? Esattamente 15 giorni di figuracce. L'idea del viaggio in solitaria era molto bella ma non si può partire sole e senza conoscere l'inglese, le difficoltà che possono nascere sono davvero tantissime, fortunatamente nessun di grave nel caso mio.

La partenza

Il mio viaggio è iniziato il 10 agosto, sono partita dall'aeroporto di Bologna e appena salita sull'aereo ho deciso di riposare, circa dopo 10 minuti sono stata svegliata dai sobbalzi dell'aereo e ho pensato che il viaggio stava già iniziando male ma non potevo immaginare che il peggio sarebbe venuto dalle mie gaffe linguistiche. Decido per calmarmi di chiamare l'hostess e chiederle un bicchiere d'acqua, e qui compio già il primo strafalcione. Ho cominciato ad urlare “Sorry, sorry, sorry”, ma l'hostess mi ignora e così il mio vicino di posto, probabilmente sfinito dal mio strepitare è intervenuto dicendo: “Excuse me lady, this girl would like to talk to you.”. Una semplice frase e l'hostess era da me. Dov'è il problema? Forse non tutti lo sanno, e io che non conosce l'inglese assolutamente lo ignoravo, ma excuse me si usa per attirare l’attenzione e chiedere permesso mentre sorry si usa principalmente per chiedere perdono, scusa. Io ero rossa come un peperone e non ho neppure chiesto l'acqua ma semplicemente mi sono limitata a sorridere.

Il telefono

Arrivata in albergo, che fortunatamente era vicino all'aeroporto, quindi non ho dovuto rivolgere la parola a nessuno, ho consegnato il mio documento e la prenotazione alla reception e sono corsa in stanza. Dopo aver disfatto le valigie ho deciso di riposare un po' e sono stata svegliata dallo squillo del telefono, d'istinto ho risposto “Hello I’m Valentina” e dopo un secondo di silenzio il direttore dell'albergo mi ha chiesto se desideravo cenare in camera. Per diversi giorni ho ricevuto questa telefonata e per diversi giorni ho risposto nella stessa maniera, fino a quando dall'altra parte non mi ha chiamata un dipendente italiano trapiantato a Londra che molto gentilmente mi ha spiegato che ogni volta che rispondevo “Hello I'm Valentina” in realtà mi stavo presentando. E così ho appreso con grande vergogna che esiste una differenza sostanziale tra I'm Valentina e It's Valentina, il primo in inglese vuol dire “Pronto mi chiamo X.”, quindi per esattamente tre giorni mi ero continuamente presentata a tutti coloro che mi chiamavano, avrei voluto fare una fossa e buttarmici dentro. La risposta corretta al telefono è “Hello it’s Valentina”, che letteralmente significa “Pronto è Valentina che parla”.

Complimenti ad un ragazzo

Per finire, dopo due giorni di solitudine in cui cercavo di dimenticare le mie figuracce linguistiche, ho incontrato il ragazzo più bello della mia vita. Un vero angelo dai capelli biondi e non ho potuto resistere al mio silenzio forzato, lui si è avvicinato mi ha salutata e io per fargli un complimento gli ho detto: "You have beautiful hairs”, ebbene si, volevo dirgli che aveva dei bellissimi capelli ma in realtà gli ho detto “Lei ha dei bellissimi peli”, lui si è messo a ridere ed è andato via solo tornado in albergo ho capito la mia gaffe, infatti i capelli in inglese non sono numerabili, gli inglesi dicono “ You have beautiful hair.” A questo punto ho deciso di finire la mia vacanza in albergo, reclusa e senza contatti umani e appena tornata in Italia ho deciso di imparare l'inglese.

Italiano vs Inglese

Come avrete potuto notare dalla mia esperienza di viaggio senza conoscere la lingua, la maggior parte degli errori che gli italiani fanno in inglese derivano dalle stranezze della lingua italiana, per esempio l’uso della stessa parola per indicare cose o azioni diverse. Saper parlare la lingua inglese è molto importante, se avete intenzione di partire mi raccomando di non farlo mai senza conoscere la lingua inglese, imparare l'inglese è molto più semplice di quanto possiamo pensare, esistono corsi veloci ed economici che ci permettono addirittura di imparare 1.000 vocaboli in appena 30 giorni. Apprendere una lingua è sempre importante, in particolare se si tratta dell'inglese che si parla in tantisismi paesi e ci può essere d'aiuto anche quando non si tratta propriamente di viaggi in paesi di lingua inglese. Nulla è più bello di viaggiare ma farlo senza conoscere la lingua è davvero limitante, per non dire che ci fa correre il rischio di fare davvero tantisisme figuracce che, vi assicuro vorreste evitare.

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!