Dopo aver capito cos'è e come funziona il processo di memorizzazione, vediamo i diversi stadi della memoria. In realtà non si tratta degli unici modelli utilizzati per descrivere diversi tipi di memoria, ma quello temporale è quello più utilizzato in assoluto. Inizialmente proposta nel 1968 da Atkinson e Shiffrin, questa teoria delinea tre fasi distinte della memoria: la memoria sensoriale, la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine.

La memoria sensoriale è il primo stadio della memoria. Durante questa fase, le informazioni sensoriali che recepiamo dall'ambiente vengono conservate per un brevissimo periodo di tempo, generalmente per non più di mezzo secondo per informazioni visive e 3 o 4 secondi per informazioni sonore. La creazione di un ricordo inizia quindi sempre con la sua percezione: può trattarsi di un'informazione visiva, di un suono, o di una sensazione tattile.

Lo stadio successivo è costituito dalla memoria a breve termine, conosciuta anche come memoria attiva. Prestare attenzione ai ricordi sensoriali genera informazioni che saranno portate nella memoria a breve termine. La maggior parte delle informazioni memorizzate nella memoria attiva saranno conservate per circa 20-30 secondi.
Si può essere in grado di aumentare questa capacità un utilizzando varie tecniche di memoria. Ad esempio, un numero di dieci cifre, come 8005840392 potrebbe essere troppo per una normale memoria a breve termine. Ma lo stesso numero, diviso in blocchi di tre cifre, come in un numero di telefono, 800-584-0392, può effettivamente rimanere nella vostra memoria a breve termine per un tempo sufficiente a comporre il numero.
Mentre molti dei nostri ricordi a breve termine sono rapidamente dimenticati, una maggiore attenzione a queste informazioni permette di continuare sulla fase successiva, la memoria a lungo termine.

La memoria a lungo termine si riferisce allo stoccaggio continuo di informazioni. In psicologia freudiana, la memoria a lungo termine avrebbe luogo nel preconscio e nell'inconscio. Queste sono le informazione che teniamo sepolte senza che ne abbiamo consapevolezza, e riprese per essere utilizzate quando necessario, proprio come nell'esempio della biblioteca che abbiamo fatto nell'articolo precedente. Alcune di queste informazioni sono facili da ricordare, mentre ci sono altri ricordi a cui è molto più difficile accedere.
La maggior parte degli esperti concorda nel ritenere che ogni informazione deve prima passare attraverso la memoria sensoriale e breve termine prima che possa essere memorizzata nella memoria a lungo termine.
Nel prossimo articolo esploreremo come i ricordi vengono riportati alla memoria e cosa succede quando perdiamo un'informazione, quando cioè "dimentichiamo qualcosa".

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!