Studi, studi e ancora studi eppure non riesci ad imparare quanto e come vorresti Certamente sbagli in qualcosa, in un certo punto il meccanismo dell’apprendimento si inceppa.  Non solo sono io a dirlo: sono studi scientifici a dimostrare che la maggior parte di noi non utilizza le tecniche di apprendimento più efficaci. Peggio ancora, la ricerca rileva che le strategie di studio che comunemente utilizziamo durante l'apprendimento, sono proprio tra le meno efficaci. O meglio, portano risultati, ma meno incisivi ed in maniera più lenta.

La letteratura che ha studiato le migliori e le peggiori tecniche di apprendimento è vasta ed articolata, e prosegue da decenni, producendo migliaia di articoli. Ebbene, cosa ne è venuto fuori? Un team di cinque psicologi leader ha rilasciato una relazione completa alla Association for Psychological Science. Gli autori, guidati dal professore della Kent State University John Dunlosky, hanno esaminato attentamente 10 tattiche di apprendimento. Le hanno quindi giudicate secondo un grado di bassa o alta utilità, sulla base degli elementi di prova che hanno accumulato. Non siete curiosi di scoprire cosa proprio non vi aiuta nell’apprendimento? Potrebbe essere proprio il metodo di studio che usate con più frequenza….

Le peggiori tecniche di apprendimento sono… evidenziazione e sottolineatura! Non ci credete, vero? Beh, non potevo crederci neanch’io, eppure  per gli autori si sono dimostrate scarsamente efficaci. Anche se sono pratiche comuni, gli studi dimostrano che non offrono particolari benefici oltre la semplice lettura del testo. Addirittura, alcune ricerche indicano che evidenziando può ottenere l’effetto negativo di ostacolare il processo di creazione di collegamenti e inferenze, poiché l’atto di sottolineare richiama l'attenzione su fatti individuali.

Anche la comunissima pratica di rileggere si è rivelata molto meno efficace rispetto ad alcune altre tecniche. Discorso a parte va fatto per i riassunti e gli schemi: annotare i principali punti contenuti in un testo, riassumendolo o concentrandolo in uno schema logico può essere utile soltanto per coloro che sono che hanno una notevole capacità di sintesi mentale, per tutti gli altri anche questa pratica è di scarsa utilità!

Altre tecniche di apprendimento non particolarmente efficaci includono: la creazione di immagini mentali che dovrebbero aiutare a ricordare il testo (ciò richiede un notevole dispendio di tempo ed energie, e funziona solo con quei testio che si prestano particolarmente alle immagini); il porsi continuamente delle domande –il classico chiedersi perché di un determinato fatto o avvenimento- , sarebbe come avere continuamente a che fare con un bambino di quattro anni costringendo voi stessi a spiegare il testo in dettaglio; l’uso della “parola chiave mnemonica” ad esempio associando  a nuovi vocaboli, di solito in una lingua straniera, con una parola nella propria lingua madre che suona molto simile, il che vuol dire dover fare un sacco di sforzo mentale per ricordare una sola parola.

Cosa è meglio fare dunque per imparare velocemente e con minor sforzo? Quali sono le migliori tecniche di apprendimento veloci? Lo scoprirai nel prossimo articolo!

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!