Cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate.

Come è già stato spiegato in altri articoli memosystiani gli occhi, come le macchine fotografiche, "vedono" solo se sono fermi. Spero che i fotografi amanti del "mosso creativo" mi passino la licenza poetica, altrimenti regalerò a ciascuno di essi la foto di una Lomo ;-). Quindi, tornando a bomba, noi leggiamo veramente solo nelle pause sui punti di fissità, che poi non sono altro che i punti in cui blocchiamo il movimento oculare. Inoltre, la nostra velocità di lettura dipende, tra le altre cose, anche da quanto tempo ci soffermiamo su questi punti e dal campo visivo, cioè dall'ampiezza di ognuna di queste "fissazioni".

Tutto quello che "pensiamo" di vedere tra un movimento e l'altro degli occhi, in realtà viene aggiunto dal cervello (che mammmmma mia quante cose combina a nostra insaputa) esattamente come fa con il punto cieco. E' proprio su questo che si concentra ogni valido corso di lettura rapida.

Come nelle vecchie macchine da scrivere, ad ogni riga il nostro sguardo retrocede e va alla riga successiva facendo quello che si chiama movimento di ritorno. Dimmi la verità: avresti mai pensato di funzionare come una fantastica Olivetti Lettera 22?

Questo movimento all'indietro è "sano" ed assolutamente normale. Oddio, non che mi piaccia molto parlare di cose "normali" ma questa è un'altra storia. Esiste comunque un altro tipo di movimento di ritorno, meno buono, anzi... a dire il vero un po' cattivello, che si chiama regressioneche ci fa perdere tempo prezioso (anche se magari non ce ne rendiamo conto) e che è bene imparare ad evitare.

Come viene spiegato nell'articolo linkato sopra o in quest'altro che parla sempre di lettura veloce o in tanti altri contenuti in questo blog, ci sono degli esercizi che puoi fare per evitare le perdite di tempo dovute alle regressioni. Ti è mai capitato di pensare di voler risparmiare tempo leggendo?!?! ... 😉

Questi esercizi sono stati sviluppati fondamentalmente per realizzare maggiore coordinazione, aumentare la resistenza e per farti fare dei movimenti "migliori" e più fluidi degli occhi. Forte, eh?

Per leggere velocemente, questo è sufficiente?

Il cervello e la lettura

La luce che entra nei nostri occhi viene trasformata in segnali elettrici tramite i fotoricettori (i bastoncelli ed i coni) e inviata tramite il nervo ottico al cervello, che si occuperà di trasformare questi impulsi in "immagini" per noi comprensibili e di dargli una posizione spaziale.

Ci sono aree del cervello deputate a svolgere questi fondamentali compiti. Anche se, detto fra noi, ogni tanto mi capita di incontrare persone che mettono a dura prova la scientificità dell'esistenza stessa del cervello, figuriamoci delle sue funzioni... 😉

Quindi non è solo l'occhio ad essere importante per la lettura ma anche il cervello. Ecco perché, se vuoi imparare a leggere a grandi velocità, devi allenare anche il tuo cervello.

Velocizzare la lettura e velocizzare la mente

Ricordi quando da piccolo ti davi da fare con le prime operazioni? Intendo quelle matematiche, "l'allegro chirurgo" non fa testo. Cosa accadeva? Probabilmente le facevi lentamente e, giustamente, nessuno ti diceva nulla.

Poi, con il passare del tempo, la maestra ha iniziato a chiederti di risponderle sempre più velocemente e a darti compiti sempre più complicati. Maledetta... 🙂

Prima era 2 x 6, poi 5 x 8, poi 7 x 9 e via via che questi calcoli ti diventavano familiari, ti erano assegnati altri compiti sempre più complicati.

Questo perché il tuo cervello, nel tempo, si allenava in quello specifico compito e ciò ti ha permesso di diventare sempre più veloce nell'eseguirlo.

Se vuoi velocizzare veramente la tua lettura devi fare proprio qualcosa del genere. Allenarti.

Aerei e tachistoscopio

Ti ho mai detto prima che una delle mie materie preferite è la Storia?

Bene, allora che ne dici di ascoltare una storia sulla Storia?

Entra nella Pandamacchina del Tempo e... eccoci ai tempi della Prima Guerra Mondiale.

L'aviazione militare era praticamente appena nata ma ci si rese subito conto che un buon numero di piloti non era in grado di riconoscere gli altri aerei. Un problema da nulla, eh? 🙂

Più tardi si riusciva ad individuare se l'aereo fosse nemico o amico e più era probabile che si finisse a guardare le margherite dal lato delle radici.

I tecnici dell'aeronautica inglese, allo scopo di risolvere quel problemino, svilupparono il tachistoscopio, un macchinario piuttosto complesso per quei i tempi, che permetteva di proiettare le immagini degli aerei con diverse grandezze e velocità.

Si diede così il via all'addestramento dei piloti con quel problema di cui sopra con quel fantastico aggeggio. Inizialmente furono mostrate loro immagini relativamente grandi per circa un secondo, andando poi a diminuire questi tempi sempre di più.

Il dato sbalorditivo fu che normalmente, dopo questo tipo di addestramento, quegli stessi piloti furono in grado di arrivare a riconoscere immagini delle dimensioni di un centimetro, esposte ai loro occhi per tempi incredibilmente piccoli: 1/500esimo di secondo!

Molti anni dopo la fine della guerra, qualcuno (sicuramente un creativo) pensò di riutilizzare questo genere di tecnologia per la lettura e ancora oggi i migliori corsi di lettura veloce hanno esercizi di questo tipo nel loro percorso di miglioramento.

Un esercizio che punta sempre a far esercitare il tuo cervello in questo senso è questo per la concentrazione durante la lettura.

Ricordati che il nostro cervello è capace di cose straordinarie, se solo lo alleniamo nel modo giusto!

Stefano Di Benedetto, assieme ad un affiatato team di collaboratori e consulenti, da oltre 32 anni lavora con entusiasmo ad un impegno ben preciso: trasformare sempre gli obiettivi dei clienti in risultati concreti!